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Il primo gennaio, il primo giorno dell’anno ed ottava del Natale, la Chiesa celebra la Solennità di Maria, Madre di Dio, e commemora anche la Giornata mondiale della pace (dal 1967). Maria è, infatti, la Madre di Dio e Madre della Pace, perché suo Figlio è Dio, e il Principe della Pace (Is. 9: 6). La celebrazione odierna offre una meravigliosa opportunità per riflettere sul posto della Beata Vergine Maria nella nostra vita.

San Giovanni ci dice che prima di morire Gesù vide sua Madre e il discepolo amato sotto la croce. A sua Madre disse: “Ecco tuo figlio”, e al discepolo: “Ecco tua madre” (Gv. 19:26). La maternità di Maria è stata, come tale, estesa alla realtà di una maternità spirituale per tutti i figli di Dio. E non c’è motivo di dubitare che la Beata Vergine Maria, che si è unita con cuore materno al sacrificio del Figlio suo e ha acconsentito amorevolmente all’immolazione della Vittima che lei stessa aveva partorito (cfr LG 58), non l’avrebbe fatto ora unendosi con cuore materno a tutti i figli di Dio, specialmente ai sacerdoti che, per istituzione divina, si costituiscono come ministri sacri e partecipano al sacerdozio di Cristo.

Il Decreto del Concilio Vaticano II sul ministero e la vita dei presbiteri, Presbyterorum Ordinis, afferma che in Maria, guidata dallo Spirito Santo a dedicarsi totalmente al mistero della redenzione dell’uomo, i sacerdoti troveranno sempre un meraviglioso esempio di docilità alla missione che hanno assunto nello Spirito Santo, ed esorta i sacerdoti ad amare e venerare con filiale devozione e venerazione la Madre dell’Eterno Sommo Sacerdote e Protettrice del proprio ministero (cfr PO 18).

Le feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e alla preghiera mariana, come il rosario, “epitome di tutto il Vangelo”, esprimono questa particolare venerazione e devozione alla Vergine Maria (cfr CCC 971). Inoltre, cerco di mantenere un rapporto particolare con la Madonna attraverso la devozione allo Scapolare marrone del Monte Carmela, che, secondo il Direttorio sulla pietà popolare e la liturgia della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti del 2001, “è un segno esterno del rapporto filiale instaurato tra la Beata Vergine Maria, Madre e Regina del Monte Carmelo, e i fedeli che si affidano totalmente alla sua protezione, che ricorrono alla sua materna intercessione, che sono preoccupati  per la crescita nella vita spirituale e la necessità della preghiera ”(n. 205).

Maria è, infatti, per me, una Madre amorevole e premurosa, una compagna nel mio pellegrinaggio terreno e nella mia vita e ministero sacerdotale, e un modello ed esempio di umiltà, preghiera, fede, speranza e carità e, soprattutto, obbedienza alla Volontà del Padre.

P. Paul Remjika

 

Il P. Paul, sacerdote studente al Collegio Maria Mater Ecclesiae, sta realizzando studi di licenza in Diritto Canonico nella Pontificio Università Gregoriana a Roma